Non è un caso se abbiamo coniato il nome nuovo
di
Polimuseo con il
quale abbiamo chiamato la nostra istituzione. Ciò si spiega in quanto, date le varie
sezioni e la consistenza, vogliamo rendere lidea della presenza di più musei in
uno.
Esso si compone di materiale locale o al massimo regionale e incomincia
con la sezione geologica e mineraria ordinata dal Dott. Roberto Di Vita e dal Perito
minerario Giuseppe Pesco. Segue, grazie alla collaborazione del Prof. Girolamo Giardina e
della Biologa Giuseppina Bonforte, la sezione naturalistica, relativa alla
flora e alla
fauna terrestre e acquati
ca scomparsa e attuale.
Fra i pezzi notevoli di questa sezione ricordiamo un uovo di dinosauro,
un grosso frammento di zanna di elefante primigenio, uno di elefante nano e un'unghia di
animale tridattile oltre ad una serie di fossili marini.
Con la comparsa delluomo, rappresentato da un esemplare del
periodo bizantino e di alcuni frammenti della calotta cranica risalenti all8000 a.C.,
iniziano le attività delluomo di cui non pochi
oggetti del periodo
preistorico, greco, romano, bizantino, arabo, normanno, ecc., che costituiscono la sezione
archeologica, attinente il territorio della ex regione camarinese, già plaga mesopotamica
e oggi Piana di Vittoria comprendente i territori di Acate, Comiso e S. Croce. Quindi
seguono le attività tramandate dalluomo, iniziate con lallevamento, la
pastorizia e lagricoltura cerealicola delle quali emblematica resta la presenza di
aratri, seminatrici e falciatrici a trazione animale come del primo carro senza ruote o
"straula", in parte ancora utilizzato nellinterno della Sicilia.
Questa sezione etnografica si arricchisce di tutta una serie di
attrezzi e manufatti per le attività agricole specializzate come la vitivinicoltura,
lolivicoltura ecc., con gli utensili del "rimunnaturi", o potatore, dello
"nzitaturi" o innestatore, ecc..
Seguono le attività artigiane che incominciano con la
bottega del
canestraio, del vasaio o "ciaramiraru" che dalla lavorazione manuale
dellargilla arriva allutilizzo del tornio, dello stampo, ecc.; del maniscalco
che oltre a ferrare le bestie svolgeva pure le funzioni di veterinario. Continua poi con
la bottega del fabbro ferraio, del fonditore, del bottaio, del falegname, del carradore,
del fabbricante di carrozze, del calzolaio, del sellaio, nonché le attività inerenti lestrazione e la lavorazione della pietra come
quella del
cavatore o
"pirriaturi", dello scalpellino, del "mazzittieri", del muratore, del
minatore per lestrazione di sale, zolfo, ecc..
Oltre alla ricostruzione dei vari ambienti artigianali si è
ricostruita labitazione contadina e dellartigiano che da uno spaccato della
vita alla fine
del 1800 dove in un unico grande ambiente era ricavato langolo per
cucinare, per lavorare al telaio o per ricami, per mangiare, per dormire. Segue la bottega
del barbiere che si improvvisava dentista, medico e chirurgo. Poi abbiamo lo studio
fotografico con le varie scene per creare lo sfondo alla bisogna e infine si conclude il
giro del Polimuseo con la ricostruzione della scuola con banchi dellinizio e della
fine del 1800 oltre ai banchi del periodo fascista utilizzati fino agli anni sessanta.
Si conclude con una collezione di macchine calcolatrici che sintetizzano la
nascita e l'evoluzione dell'informatica fino al promo personal computer: lo
storico M20.



